Quando in casa si notano delle anomalie alla caldaia, una delle più frequenti è riscontrabile nell’impossibilità da parte dell’apparecchio di caricare acqua. Prima di contattare un esperto, si possono effettuare delle verifiche per risolvere agevolmente il problema o quanto meno accertarsi che ci sia un difetto specifico. A tale proposito vediamo cosa fare quando la caldaia non carica acqua, e su quali elementi bisogna focalizzare la propria attenzione per individuare la sezione incriminata.
Le principali cause del mancato carico di acqua della caldaia
Quando una caldaia non carica acqua la verifica da effettuare deve essere circoscritta a quattro fattori ben distinti. Nello specifico si tratta di controllare se:
- il rubinetto ad essa collegata è rotto
- la pressione dell’acqua è troppo bassa
- il manometro è difettoso
- se è rotto il dispositivo di carico automatico esterno.
Premesso ciò, trattandosi di quattro potenziali difetti da verificare conviene analizzarli dettagliatamente uno per uno. Questo per ottenere una diagnosi ben precisa e quindi sapere cosa fare ossia se sostituire qualche elemento oppure contattare un tecnico esperto in termoidraulica.
Rottura del rubinetto o bassa pressione dell’acqua
Il rubinetto di carico dell’acqua che potrebbe essere il potenziale responsabile del difetto perché magari ha delle perdite, in genere si trova sotto la caldaia e può essere dotato di una manopola oppure di una leva. Premesso ciò, se nel momento in cui si apre e non si avverte il tipico rumore di carico, allora è evidente che è rotto e quindi deve essere necessariamente sostituito con uno della stessa tipologia. Se invece il carico d’acqua non dipende da ciò, allora conviene verificare la pressione con cui il liquido proveniente dalla fonte idrica è erogato. La prova da fare in questo caso consiste nel vedere se aprendo tutti i rubinetti presenti in casa si verifica il suddetto problema. In tal caso consultare un idraulico potrebbe risultare una scelta ideale, anche se per ovviare a ciò nella maggior parte dei casi è necessario optare per un pressurizzatore esterno o per un serbatoio motorizzato. Quest’ultimo è utilizzato nei momenti in cui la pressione nella zona in cui si vive si abbassa, problema questo che in genere si verifica nelle ore di punta.
Rottura del manometro e del carico esterno
La seconda coppia di eventuali difetti che comportano la mancanza di carico d’acqua nella caldaia, riguarda il manometro e l’apparato automatico di carico esterno. Nel caso del primo se viene aperto e si sente entrare l’acqua nella caldaia ma l’indice del manometro non reagisce, allora la logica dice che bisogna sostituirlo. Tuttavia è importante sottolineare che prima di eseguire questa operazione, conviene completare il ciclo di verifica. La caldaia potrebbe comunque caricare ugualmente l’acqua, e quindi il manometro seppur difettoso non è il principale responsabile. Per quanto riguarda invece la rottura del dispositivo di carico automatico esterno, va detto che se l’impianto domestico lo vanta in dotazione, allora effettuare una verifica è importante per sapere se funziona correttamente. Nello specifico bisogna controllare se una volta azionato la caldaia carica l’acqua. Se ciò non accade allora il difetto che ha indotto ad effettuare tutte le verifiche sin qui elencate è riscontrabile proprio in questo dispositivo.