Con l’inizio della bella stagione, il caldo inizia a farsi sentire sia fuori che dentro casa. Proprio per questa ragione, quando l’afa oltrepassa i cosiddetti limiti di guardia, è fondamentale trovare un po’ di ristoro in un luogo fresco e asciutto.
Possedere un condizionatore diventa allora un grande vantaggio ma la domanda sorge spontanea: qual è la temperatura corretta da impostare? Accade molto spesso, infatti, che la fretta di trovare refrigerio sia davvero una cattiva consigliera. Ciò ci spinge a selezionare valori eccessivamente rigidi. Non solo potrebbero divenire pericolosi per la nostra salute, ma andrebbero anche a incidere pesantemente sui consumi. Questo determina un sensibile aumento dei costi in bolletta e un parallelo spreco di energia.
La temperatura in casa
Per capire quale valore impostare per una temperatura ottimale, è fondamentale effettuare una valutazione del contesto abitativo, tenendo conto di alcuni fattori quali:
- percentuale di umidità;
- temperatura esterna;
- preferenza e percezione personale.
Detto ciò, è comunque importante non esagerare ed evitare di abbassare troppo la temperatura dentro casa. Il nostro organismo andrebbe incontro a un inutile stress determinato dallo sbalzo termico percepito, con conseguenze a livello respiratorio e muscolare.
La differenza tra una temperatura regolata a 20° C piuttosto che a 10°C va ricercata nel tempo che la macchina impiega a raggiungere quel valore. Questo è anche fortemente influenzato da altre variabili, quali la presenza di elettrodomestici che producono calore oppure da un isolamento termico non ottimale. Questo comporta inevitabilmente una continua riattivazione del condizionatore per riportare la temperatura al livello desiderato.
Come trovare e mantenere la temperatura ideale per il condizionatore
Quando esternamente il calore inizia a diventare insopportabile, raggiungendo valori come 35-40°C, per raggiungere una condizione di benessere sarà sufficiente impostare una temperatura che mantenga un gap di massimo 6°C rispetto a quella esterna. Ciò accadrebbe anche con una differenza minima di 2 o 3°C, preferibilmente attivando la funzione di deumidificazione ed eliminando così l’umidità che si è formata dentro la stanza.
Per quanto riguarda le ore notturne, l’indicazione è quella di limitare fortemente l’utilizzo dei condizionatori e il relativo tempo di accensione, avendo cura, anche in questo caso, di azionare sempre il deumidificatore senza puntare il getto d’aria direttamente sul letto. Fortunatamente i moderni dispositivi sono dotati di una modalità specifica per la notte, offrendo così la possibilità di ottenere il giusto comfort senza rischiare danni alla salute.
A tal proposito, è bene regolarsi effettuando un’accurata valutazione di questo aspetto in presenza di bambini e neonati. Il problema, in questo caso, non è tanto nella temperatura impostata ma nella qualità dell’aria. La climatizzazione potrebbe diffondere polvere e batteri già presenti nell’ambiente, soprattutto se non sottoposto a una periodica e accurata pulizia dei filtri.
In ogni caso, prima di acquistare un nuovo condizionatore, valutate attentamente quelle che sono le dimensioni della stanza in cui poi dovrà essere installato. Sarebbe inutile dotarsi di una macchina eccessivamente potente se il locale è molto piccolo. Il rapporto deve sempre mantenere il giusto equilibrio, in modo tale da non compromettere l’effettiva efficienza di raffreddamento. Infine, controllate sempre la classe energetica, optando preferibilmente per un prodotto classificato in fascia A++ che, a fronte di un costo leggermente maggiore rispetto alla media, vi permetterà di contenere notevolmente i consumi, risparmiando anche parecchi soldi nel lungo periodo.
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